La sfida “zero spese”: ecco perchè è virale e perchè fa bene all’ambiente

Risparmiare, o addirittura non spendere affatto, è un obiettivo rilevante non solo quando le disponibilità economiche non ci sono… Ma è importante anche per ridurre il proprio impatto ambientale attraverso scelte di consumo oculate. Ecco la ratio che sta dietro la nuovissima tendenza battezzata #nospendchallenge.

Una sfida che si prefigge di rispondere alle crescenti crisi finanziarie di un mondo sempre più complesso. Il costo della vita, anche in contesti economicamente agiati, è diventato un problema, tanto da spingere molte persone ad adottare uno stile di vita più parsimonioso. 

Nulla che non sia essenziale

La no spend challenge, ovvero il proposito di non acquistare nulla che non sia strettamente necessario per un determinato periodo, può essere una strategia efficace. La sfida, che può durare da una settimana a un anno, non comprende ovviamente le spese obbligate come mutuo, bollette, cibo, medicinali e acquisti alimentari.

Gli esperti suggeriscono di identificare in anticipo cosa è davvero essenziale e rinunciare al resto. Ad esempio, visto che ognuno di noi ne possiede già in quantità, si potrebbe evitare di acquistare libri, vestiti, junk food, cosmetici, device elettronici, servizi streaming e altro.

Il danno ambientale dietro lo shopping compulsivo

L’aspetto ambientale degli acquisti è uno dei motivi chiave del successo della sfida, riferisce Adnkronos. La sovraproduzione, alimentata dal fast fashion e da consumi eccessivi, ha innescato un impatto ambientale ormai fuori controllo. La Generazione Z, particolarmente sensibile ai problemi ecologici, è la più attiva nel partecipare alla sfida per agire direttamente contro la crisi ambientale.

Gli effetti dello shopping online

L’aumento del ricorso allo shopping online ha generato, soprattuto per imballi e politica di resi gratuiti, un surplus in fatto di costi ambientali. L’e-commerce, anche se produce meno emissioni di gas serra rispetto agli acquisti in negozio, comporta comunque impatti significativi.

La #nospendchallenge contribuisce a spezzare il circolo vizioso dell’acquisto compulsivo, promuovendo la consapevolezza delle reali necessità e stimolando la creatività. La sfida è vista come un modo per aderire a uno stile di vita anti-consumista, contrastando il desiderio impulsivo alimentato dalla ricerca di una gratificazione istantanea.

Imparare a gestire il denaro

La sfida ha anche implicazioni positive sulla gestione del denaro, soprattutto tra i giovani. Molti ragazzi della Generazione Z tendono a comprare ancor prima di riflettere,  senza una reale consapevolezza del valore dei soldi. In conclusione, la no spend challenge dimostra che è possibile vivere con meno, migliorando non solo l’ambiente ma anche il proprio budget e, presumibilmente, la salute mentale.

La sfida non è solo un esercizio di morigeratezza, ma un passo verso uno stile di vita più consapevole e sostenibile.