Nel 2023 l’e-commerce di prodotto tocca 35 miliardi di euro, +8% rispetto al 2022. Una crescita più controllata rispetto agli anni scorsi, e in buona parte legata all’inflazione.
Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c, giunto alla ventitreesima edizione, gli acquisti e-commerce B2c degli italiani valgono 54,2 miliardi di euro (+13%), con i servizi che vivono una ‘seconda giovinezza’, soprattutto grazie alle performance del settore Turismo e Trasporti (+30%), e il valore degli acquisti che raggiunge 19,2 miliardi di euro (+25%).
Il digitale ormai à essenziale per il Retail. “Dell’eCommerce viene particolarmente apprezzata la capacità di amplificare la relazione tra brand e consumatori e di estendere, in termini spazio-temporali, una visita occasionale e discontinua in negozio in una relazione potenzialmente continua”, commenta Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c.
Il mercato B2c
Nel 2023 il tasso di penetrazione dell’online sui consumi totali, online e offline, guadagna un punto percentuale e arriva al 13%, con valori diversi nelle componenti di prodotto (11%) e di servizio (17%).
I comparti di prodotto più dinamici, con tassi di crescita in linea o superiori alla media (+8%), sono Beauty (+11%), Informatica ed elettronica di consumo (+8%) ed Editoria (+8%).
Crescono, seppur a ritmi più contenuti, anche Abbigliamento (+7%) e Arredamento e home living (+7%), mentre fatica il Food&Grocery (-0,5%).
La sfida per i merchant: flessibilità e sostenibilità
“L’e-commerce B2c online in Italia continua a crescere, anche se più lentamente rispetto agli ultimi anni, e ha assunto ormai una rilevanza tale da essere considerato centrale e indispensabile per l’evoluzione del Retail. Tuttavia, l’inflazione, i cambi normativi, l’attenzione crescente dell’opinione pubblica e delle istituzioni alla tutela dell’individuo – afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – rendono necessari continui interventi di trasformazione della catena del valore dell’e-commerce. Oggi la sfida per i merchant è orientata in particolar modo alla flessibilità e alla sostenibilità, per garantire il rispetto dei principi sociali e la salvaguardia dell’ambiente”.
Made in Italy e digitale, due leve chiave per l’export
Dopo l’accelerazione nell’ultimo triennio, il numero di consumatori digitali italiani si è stabilizzato a 33 milioni.
“Se da una parte i consumatori italiani sono alle prese con le dinamiche di inflazione e incertezza economica, specialmente nel settore alimentare e dei beni durevoli, è bene ricordare che le dinamiche di recessione non impattano direttamente, invece, quei consumatori di beni di lusso e di alta gamma nei settori come il Fashion, il Design, il Food, l’Automotive e la Cosmetica – aggiunge Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. È per tutte queste ragioni che le aziende devono poter sviluppare la propria offerta sfruttando due leve chiave per l’export: da una parte, ‘il Made in Italy’ come biglietto da visita per aprire le porte dei mercati esteri, dall’altra il ‘digitale’ come abilitatore per accedervi con maggiore semplicità”.