Mese: Ottobre 2023

Acquisti online: nel 2023 superano 54,2 miliardi di euro

Nel 2023 l’e-commerce di prodotto tocca 35 miliardi di euro, +8% rispetto al 2022. Una crescita più controllata rispetto agli anni scorsi, e in buona parte legata all’inflazione.
Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c, giunto alla ventitreesima edizione, gli acquisti e-commerce B2c degli italiani valgono 54,2 miliardi di euro (+13%), con i servizi che vivono una ‘seconda giovinezza’, soprattutto grazie alle performance del settore Turismo e Trasporti (+30%), e il valore degli acquisti che raggiunge 19,2 miliardi di euro (+25%).
Il digitale ormai à essenziale per il Retail. “Dell’eCommerce viene particolarmente apprezzata la capacità di amplificare la relazione tra brand e consumatori e di estendere, in termini spazio-temporali, una visita occasionale e discontinua in negozio in una relazione potenzialmente continua”, commenta Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c. 

Il mercato B2c

Nel 2023 il tasso di penetrazione dell’online sui consumi totali, online e offline, guadagna un punto percentuale e arriva al 13%, con valori diversi nelle componenti di prodotto (11%) e di servizio (17%).
I comparti di prodotto più dinamici, con tassi di crescita in linea o superiori alla media (+8%), sono Beauty (+11%), Informatica ed elettronica di consumo (+8%) ed Editoria (+8%).
Crescono, seppur a ritmi più contenuti, anche Abbigliamento (+7%) e Arredamento e home living (+7%), mentre fatica il Food&Grocery (-0,5%).

La sfida per i merchant: flessibilità e sostenibilità

“L’e-commerce B2c online in Italia continua a crescere, anche se più lentamente rispetto agli ultimi anni, e ha assunto ormai una rilevanza tale da essere considerato centrale e indispensabile per l’evoluzione del Retail. Tuttavia, l’inflazione, i cambi normativi, l’attenzione crescente dell’opinione pubblica e delle istituzioni alla tutela dell’individuo – afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – rendono necessari continui interventi di trasformazione della catena del valore dell’e-commerce. Oggi la sfida per i merchant è orientata in particolar modo alla flessibilità e alla sostenibilità, per garantire il rispetto dei principi sociali e la salvaguardia dell’ambiente”.

Made in Italy e digitale, due leve chiave per l’export

Dopo l’accelerazione nell’ultimo triennio, il numero di consumatori digitali italiani si è stabilizzato a 33 milioni.
“Se da una parte i consumatori italiani sono alle prese con le dinamiche di inflazione e incertezza economica, specialmente nel settore alimentare e dei beni durevoli, è bene ricordare che le dinamiche di recessione non impattano direttamente, invece, quei consumatori di beni di lusso e di alta gamma nei settori come il Fashion, il Design, il Food, l’Automotive e la Cosmetica – aggiunge Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. È per tutte queste ragioni che le aziende devono poter sviluppare la propria offerta sfruttando due leve chiave per l’export: da una parte, ‘il Made in Italy’ come biglietto da visita per aprire le porte dei mercati esteri, dall’altra il ‘digitale’ come abilitatore per accedervi con maggiore semplicità”.

Come allestire uno stand fieristico di successo

Partecipare a una fiera è un’ottima opportunità per promuovere la propria attività e acquisire nuovi clienti.

Bisogna chiaramente considerare che, per ottenere i risultati desiderati, è necessario allestire uno stand fieristico efficace e ben progettato.

Proprio per questo abbiamo pensato di fornirti alcuni consigli utili che possono rivelarsi utili nel momento in cui avrai la necessità di allestire uno stand fieristico che si faccia notare, aiutandoti a raggiungere i tuoi obiettivi di business.

Definisci i tuoi obiettivi

Prima di iniziare ad allestire il tuo stand fieristico, è importante definire i tuoi obiettivi, così da non navigare a vista ma al contrario seguire un’idea ben precisa.

Cosa vuoi ottenere partecipando a questa fiera? Vuoi aumentare la brand awareness? Generare lead? Acquisire nuovi clienti?

Una volta che avrai definito i tuoi obiettivi potrai iniziare a pianificare ogni aspetto del tuo stand, in modo da lavorarare proprio nell’ottica di raggiungerli.

Scegli il giusto spazio

La dimensione dello spazio che ti viene assegnato in occasione della fiera o esposizione è un fattore importante, probabilmente il principale da considerare.

Se avrai a disposizione un piccolo spazio infatti, dovrai essere ancora più creativo per far sì che il tuo stand possa essere comunque efficace ed attraente.

Se, al contrario, ti verrà assegnato uno spazio un po’ più grande, dovrai assicurarti che questo sia ben organizzato e che non risulti essere troppo dispersivo.

Scegli il giusto design

Il design del tuo stand è un aspetto fondamentale per catturare l’attenzione dei visitatori ed indurli a fermarsi per visitare il tuo spazio espositivo. Usa immagini accattivanti per farti notare, e adopera colori vivaci che possano ricordare quelli del tuo brand o logo.

Assicurati inoltre che il tuo stand sia ben illuminato e che sia facile da fruire, senza elementi di arredo che diano fastidio o che occupino troppo spazio  costringendo le persone a stare troppo vicine tra loro.

Usa i materiali giusti

I materiali che scegli per il tuo stand dovrebbero essere solidi e resistenti, ma soprattutto facili da piegare, trasportare e montare.

In questa maniera sarà molto più semplice spostare ogni arredo o attrezzatura da una fiera all’altra, riuscendo a smontare e rimontare tutto con semplicità.

Alcuni tra i materiali maggiormente utilizzati per gli stand fieristici sono pannelli in forex, il plexiglass ed il metallo.

Consigli aggiuntivi

  • Tra le varie soluzioni, considera anche la possibilità di posizionare una insegna neon led che possa catturare l’attenzione dei clienti. Questa tipologia di insegne sono una soluzione efficace per farsi notare in un contesto affollato come solitamente avviene in una fiera. Esse possono essere utilizzate per mostrare o evidenziare il logo della tua azienda, un messaggio promozionale o un’immagine accattivante, magari riferita ad un prodotto o servizio.
  • Assicurati che lo stile del tuo stand sia in linea con quello del tuo marchio. Il design e i colori prescelti dovrebbero riflettere l’identità della tua azienda o realtà commerciale. Questo aiuterà i visitatori a riconoscere la tua attività e a ricordarsi della tua presenza in fiera anche in futuro.
  • Tieni d’occhio il budget che hai a disposizione. Allestire uno stand fieristico può essere costoso, anche in relazione alle dimensioni dello spazio da allestire. Assicurati di tenere d’occhio il tuo budget e di non spendere più del necessario.

Conclusione

Allestire uno stand fieristico efficace e di successo richiede certamente del tempo e alcune accortezze da parte tua.

Mettiti nei panni di un potenziale cliente e pensa a tutte quelle soluzioni che potrebbero catturare la tua attenzione inducendoti a visitare lo stand, ed individua gli elementi visivi più accattivanti che possono aiutare le persone a memorizzare i tuoi prodotti o servizi.

Generazione Z a tavola: piacciono semplicità, salute e sostenibilità

Una recente indagine condotta da Ipsos per l’Osservatorio Cirfood District ha esaminato il rapporto delle giovani generazioni con il cibo e il settore della ristorazione. La ricerca ha coinvolto ragazzi tra i 16 e i 26 anni provenienti da tutta Italia, attraverso 500 interviste basate sulla metodologia CAWI.
Questo studio ha offerto una panoramica approfondita sulle abitudini alimentari dei giovani e la loro relazione con il cibo, mettendo in luce gli aspetti positivi e le sfide del settore food.

Benessere fisico e alimentazione: vince la consapevolezza 

I risultati dell’indagine rivelano che il 73% dei giovani intervistati è soddisfatto del proprio peso, mentre il 67% è contento della propria forma fisica. Questa soddisfazione è attribuita all’attività motoria e all’attenzione dedicata all’alimentazione. Ciò conferma che esiste una consapevolezza crescente tra i giovani riguardo all’importanza di adottare stili di vita sani per migliorare il benessere fisico.
Tuttavia, il 27% del campione dichiara che mantenere il giusto bilanciamento tra alimentazione e salute è spesso difficile, mentre per il 44% è quasi una sfida.

Il cibo per la Gen Z

Secondo l’indagine, la Generazione Z cerca nel cibo qualità e semplicità. Per il 36% dei giovani, gli alimenti dovrebbero essere semplici, senza ingredienti troppo lavorati. Ma c’è di più. Per il 24% dei ragazzi, mangiare è anche un’esperienza “divertente”, che permette di imparare nuove ricette, ingredienti e culture. Il 22% del campione considera il cibo una leva per migliorare la propria salute, mentre il 20% lo utilizza per ricaricare le energie.

La qualità di ciò che si mette in tavola è un aspetto fondamentale per i giovani, con il 38% che preferisce prodotti Made in Italy, il 27% che cerca alimenti sostenibili, il 27% che evita cibi prodotti con antibiotici o ormoni e il 26% che predilige alimenti da allevamenti rispettosi del benessere animale. Questi dati indicano una chiara consapevolezza dei giovani riguardo al proprio ruolo all’interno del sistema alimentare.

Obiettivo sostenibilità

Il 91% degli intervistati è d’accordo sulla necessità di rivedere il modo in cui il cibo viene prodotto e consumato. Questo approccio mira a favorire un sistema alimentare globale più sostenibile, contrastando i modelli che accelerano la deforestazione, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.

Mangiare fuori casa

L’indagine ha anche esplorato gli alimenti irrinunciabili per i giovani. Spiccano pizza (50%) e pasta (42%), ma anche frutta fresca (42%), carne bianca (39%), riso e cereali (38%). Inoltre, il 66% dei giovani afferma di cenare fuori casa almeno una volta alla settimana in ristoranti italiani, fast food e pub.

Questi pasti rappresentano un’importante occasione di socialità per la Generazione Z: sono momenti privilegiati per incontrare amici (34%), provare nuovi cibi (31%) e trascorrere momenti speciali con il partner (26%).

Mercato Cloud italiano, il valore aumenta del 19% in un anno

Nel 2023, il mercato del Cloud in Italia continua a crescere in modo significativo, raggiungendo un valore complessivo di 5,51 miliardi di euro. SI tratta di un aumento del 19% rispetto all’anno precedente. Nonostante le nuove complessità dovute a fattori geopolitici, alla crisi energetica e all’incremento dell’inflazione, le imprese italiane continuano a valutare positivamente il loro percorso di digitalizzazione, che si basa sempre più sul Cloud. 

La crescita più marcata è guidata dai servizi infrastrutturali

La crescita più marcata è guidata dai servizi infrastrutturali (IaaS), che raggiungono un valore di 1,511 miliardi di euro (+29% rispetto al 2022), equiparando la quota rappresentata dai servizi software (SaaS), storicamente più diffusi.

Nonostante l’andamento dell’inflazione, le grandi imprese non hanno ridotto la spesa Cloud, grazie alla previa allocazione dei budget su progetti strategici a tariffe fisse. Gli investimenti significativi dei principali fornitori di servizi Cloud nel mercato italiano dei data center indicano una crescente domanda per tali servizi. Questi dati emergono dall’Osservatorio Cloud Transformation, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. 

Incremento più significativo per la componente Public Cloud & Hybrid Cloud

La componente Public Cloud & Hybrid Cloud è quella che mostra la crescita più significativa, con una spesa di 3,729 miliardi di euro (+24% rispetto al 2022). Altri segmenti includono Virtual & Hosted Private Cloud, che raggiunge 1,034 miliardi di euro (+9%), e Data Center Automation, con una crescita del 10% e un totale di 748 milioni di euro.

All’interno del Public & Hybrid Cloud, IaaS è il segmento che cresce di più, raggiungendo 1,511 miliardi di euro (+29% rispetto al 2022) e rappresentando il 41% del mix complessivo. PaaS cresce del 27% con un totale di 686 milioni di euro, spinto da opportunità legate all’Intelligenza Artificiale e Analytics. Il segmento SaaS cresce del 19%, raggiungendo un valore complessivo di 1,532 miliardi di euro.

Il mercato si allarga alle PMI

Attualmente, l’87% della spesa Cloud italiana proviene dalle grandi imprese, ma anche le PMI stanno aumentando l’adozione di servizi Cloud pubblici (+34%, per un totale di 478 milioni di euro nel 2023) grazie a iniziative come i fondi del PNRR. Sebbene oltre la metà delle applicazioni aziendali delle grandi imprese (51%) risieda ora nel Cloud, le sfide per la trasformazione tecnologica e culturale rimangono significative.

La cultura organizzativa rimane orientata al risparmio sui costi rispetto all’innovazione e alla digitalizzazione, con il 63% delle organizzazioni che misura ancora l’apporto del Cloud in base ai costi risparmiati rispetto alle configurazioni on-premise.