Università italiane, quali sono le migliori?

Il Censis ha pubblicato la nuova Classifica delle Università italiane, che analizza il sistema universitario valutando gli atenei in base a strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio, livello di internazionalizzazione, comunicazione, servizi digitali e occupabilità. La classifica include anche il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali, valutando la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. In totale, sono state valutate 70 graduatorie, considerando 948 variabili, con l’obiettivo di aiutare i giovani e le loro famiglie a fare scelte consapevoli sul percorso di formazione universitaria.

Salgono le immatricolazioni

Le immatricolazioni registrano un aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente, con 7.152 nuovi iscritti in più. Tuttavia, non tutti gli atenei hanno beneficiato dello stesso incremento. Le università del Centro Italia segnano un aumento del 9,3%, seguite dalle regioni del Nord-Ovest (+1,6%). Il Nord-Est registra una diminuzione del 2,0%, mentre il Sud rimane stabile (-0,2%). Tra le diverse aree di studio, ad eccezione dell’area artistica, letteraria ed educativa che registra una diminuzione dello 0,1%, tutte le altre aree evidenziano un aumento delle immatricolazioni: +4,5% per l’area economica, giuridica e sociale, +2,2% per l’area sanitaria e agro-veterinaria, +1,1% per le discipline Stem.

Ma aumentano anche gli abbandoni

Tuttavia, si nota anche un aumento dei tassi di abbandono degli studi. Nel 2021-2022, il 7,3% degli immatricolati ha abbandonato gli studi entro il primo anno, rispetto al 7,1% dell’anno precedente e al 6,1% dell’anno accademico 2019-2020. Questa decisione ha coinvolto in modo quasi equivalente sia gli studenti maschi (7,4%) che quelli femmine (7,2%).

Tra i mega atenei al top c’è Bologna

Tra i mega atenei statali (con oltre 40.000 iscritti), le prime tre posizioni sono occupate rispettivamente dall’Università di Bologna (89,7 punti), dall’Università di Padova (87,5) e dalla Sapienza di Roma (85,7). Seguono l’Università di Pisa (84,0) e l’Università Statale di Milano (83,7). L’Università di Firenze retrocede al sesto posto (83,3), mentre l’Università di Palermo si conferma al settimo posto (83,0). L’Università di Torino perde una posizione (80,7), mentre l’Università di Bari (76,7) e l’Università di Napoli Federico II (76,2) chiudono la classifica.

Tra i grandi “vince” Pavia

Tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), l’Università di Pavia si posiziona al primo posto (91,2 punti), seguita dall’Università di Perugia (90,5). L’Università della Calabria e l’Università di Venezia Ca’ Foscari mantengono rispettivamente la terza e la quarta posizione (90,2 e 89,0). L’Università di Parma guadagna due posizioni e si colloca al quinto posto (87,2), mentre l’Università di Salerno recupera cinque posizioni (87,0). L’Università di Cagliari (86,8) e l’Università di Milano Bicocca (85,7) seguono, mentre l’Università di Modena e Reggio Emilia (85,2) e l’Università di Roma Tor Vergata (85,0) si mantengono stabili in nona e decima posizione. 

Trento al primo posto tra i medi

Tra i medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), l’Università di Trento si posiziona al primo posto (96,2 punti), seguita dall’Università di Udine (93,7) e dall’Università di Siena (93,0). L’Università di Sassari (92,3) si colloca al quarto posto, seguita dall’Università Politecnica delle Marche (91,8) e dall’Università di Trieste (91,3). L’Università di Brescia (87,5) e l’Università del Salento (87,2) seguono, mentre l’Università di Bergamo (84,3) e l’Università del Piemonte Orientale (84,2) si posizionano rispettivamente al nono e al decimo posto. L’Università dell’Insubria (83,2) e l’Università di Napoli Parthenope (83,2) sono all’undicesimo posto. L’Università di Urbino (82,3) e l’Università di Foggia (81,8) perdono rispettivamente tre e due posizioni, mentre l’Università dell’Aquila (79,0) chiude la classifica.

Camerino al vertice tra i “piccoli”

Tra i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), l’Università di Camerino si posiziona al primo posto (101,7 punti), seguita dall’Università della Tuscia (86,0) e dall’Università di Macerata (85,7). L’Università di Cassino (84,3), l’Università del Sannio (84,0) e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (83,5) seguono. L’Università di Teramo (80,0), l’Università della Basilicata.