Prestiti: un 2023 cauto, ma finanziamenti personali +19%

Emerge dai dati EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF: il 2023 per il mercato dei prestiti è stato l’anno della cautela, segnato da una dinamica altalenante. Se i primi cinque mesi dell’anno sono risultati in crescita i mesi successivi sono stati caratterizzati da una frenata più o meno marcata.
Quanto al dato complessivo, malgrado tali discontinuità le richieste si sono mantenute nel complesso stabili, con una crescita del +0,4% rispetto al 2022.

Le forme tecniche della domanda di credito che hanno risentito maggiormente dell’andamento a singhiozzo sono state le richieste dei finanziamenti finalizzati, in calo del -10,4%, mentre ha tenuto il comparto dei prestiti personali, che ha segnato un +18,9%.

Dopo 3 anni torna a salire l’importo medio, ma rate più diluite

L’importo medio dei finanziamenti richiesti, dopo 3 anni negativi, ritorna a crescere del +4,0% e un valore di 8.427 euro.
La dinamica positiva coinvolge i prestiti finalizzati, con un valore pari a 5.862 euro (+2,5% rispetto al 2022), mentre i prestiti personali scendono a 11.759 euro (-3,8% vs 2022).

Entrando nel dettaglio della distribuzione dei prestiti per fascia di importo, il dato cumulato mostra come un italiano su due richieda importi inferiori a 5.000 euro (54,4% del totale), seguiti dagli scaglioni 10.000-20.000 euro (17,3%) e 5.000-10.000 euro (16,4%).
La domanda, seppur in prevalenza di piccoli importi, viene dilazionata su un arco temporale comunque superiore ai 5 anni per il 27,3% degli italiani.

Prestiti personali: durata superiore a cinque anni per il 50,2% 

La dinamica prudente delle famiglie italiane si rispecchia anche nello spaccato delle due forme tecniche considerate.
Il 76,3% delle richieste di prestiti finalizzati ha un’estinzione del debito entro 3 anni, mentre i prestiti personali, che spesso rappresentano un impegno particolarmente gravoso per le famiglie, tendono a concentrarsi nella fascia di durata superiore a cinque anni (50,2%).

Quanto alla distribuzione delle richieste di prestiti (aggregato personali e finalizzati) in relazione all’età del richiedente, il Barometro CRIF evidenzia come nel 2023 la fascia compresa tra 25 e 54 anni sia stata quella maggioritaria, con una quota pari al 63,4% del totale.

Offerta: nel 2024 permane la cautela

Se le famiglie hanno ridimensionato i progetti di spesa, dal punto di vista dell’offerta si è assistito a “una maggiore attenzione sui criteri di accesso al credito per via dell’incertezza generata dal contesto geopolitico, dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Le previsioni dell’anno da poco iniziato mostrano che l’espansione delle consistenze di credito sarà inferiore rispetto alle performance del biennio 2021-2022, anche perché la maggiore rischiosità attesa manterrà caute le politiche di offerta. In questa direzione vanno le raccomandazioni degli organi di vigilanza che sollecitano gli operatori a mantenere alta l’attenzione sulla domanda di credito”.