Mese: Aprile 2023

e-commerce: aziende e utenti lo vogliono eco sostenibile

Sono tante le aziende alla ricerca di soluzioni affinché l’e-commerce diventi eco sostenibile e comporti pochi rischi per l’ambiente. Dai dati raccolti da uno studio di B-Rewards risulta evidente un’attenzione sempre più crescente da parte degli utenti verso forme sostenibili di acquisti. Gli acquisti degli utenti ora sono orientati verso prodotti naturali e Made in Italy, di qualità e con emissioni zero. L’utente che acquista un prodotto di buona qualità al contempo aiuta l’ambiente. 
Ed è per questo che le aziende si stanno aprendo a scelte ambientaliste, come l’utilizzo di mezzi di trasporto elettrici, o la destinazione di una parte del prezzo di un prodotto alla piantumazione di nuovi alberi.

L’online aiuta le piccole realtà aziendali

Per molto tempo si è pensato che l’e-commerce minasse la presenza di piccoli negozi locali e artigiani. La realtà è diversa, perché esistono realtà online, come B-Rewards, che permettono alle Pmi di entrare in un circuito virtuoso grazie a un e-commerce con tutte le funzionalità necessarie. Anche i piccoli negozi locali possono infatti essere presenti sul web, raggiungendo così migliaia di nuovi clienti, e proponendo i propri manufatti anche a grandi imprese produttrici, che necessitano di competenze artigianali e materie prime. Ma l’e-commerce porta anche ulteriori vantaggi, perché combatte l’inflazione, garantisce più scelta e più offerte, e la spedizione di prodotti con meno utilizzo di mezzi di trasporto propri.

I clienti richiedono il brand sostenibile

Il brand sostenibile è molto richiesto dai clienti, sempre più attenti ai temi ambientali. Questo è un altro motivo per il quale l’e-commerce ingloba produttori Made in Italy, non solo per questioni di qualità e marchio, ma anche di spedizione e trasportabilità delle merci. Molte aziende sono infatti corse ai ripari cercando di ottimizzare la logistica in modo sostenibile. Inoltre, gli imballaggi eco-friendly per le spedizioni rappresentano una scelta che molte imprese stanno adottando.

L’economia circolare è la soluzione giusta

Dallo studio effettuato da B-Rewards sono emersi alcuni fattori che potrebbero portare l’e-commerce a una riduzione dell’impatto ambientale nel futuro: ottimizzazione dello spazio fisico per effettuare più consegne con meno viaggi, facilitare i contatti pre-consegna, ovvero scegliere quando e dove ricevere il pacco, formazione di gruppi di aziende e produttori locali per spedizioni uniche di più prodotti, utilizzo di imballaggi con carta riciclata e meno ingombranti, e affidare le spedizioni ad aziende che utilizzano mezzi poco inquinanti. L’economia circolare poi potrebbe essere una delle soluzioni per avere meno impatto sull’ambiente, anche quando si acquista online. L’originalità e la qualità unite al Made in Italy, e a un e-commerce che va verso la sostenibilità ambientale, è un mix che può coesistere e portare a grandi risultati.

Il Design Thinking crea il futuro desiderabile per le aziende

Come processo di innovazione che integra capacità analitiche con attitudini creative, il Design Thinking si sta affermando come supporto per le aziende a immaginare il futuro desiderabile. Per gestire la trasformazione necessaria a creare un futuro desiderabile però le aziende devono essere capaci di equilibrio e adattamento strategico. E sono le tecnologie digitali, in particolar modo l’AI, ad aiutare a facilitare il processo creativo.
Lo spiega la ricerca dell’Osservatorio Design Thinking For Business della School of Management del Politecnico di Milano, che ha individuato tre diversi approcci per le aziende che vogliono immaginare e creare futuri desiderabili: foresight, entrepreneurship-as-design, discursive design.

Foresight, entrepreneurship-as-design, discursive design

Il foresight è un approccio sistematico e strutturato per pensare al futuro analizzando tendenze, driver e incertezze, e utilizzare queste informazioni creando una gamma di possibili scenari. L’entrepreneurship-as-design implica invece l’applicazione dei principi del pensiero progettuale al processo di imprenditorialità, identificando e creando opportunità che possano portare allo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o attività. Un approccio che sottolinea quindi l’importanza di creatività, innovazione e sperimentazione nel processo imprenditoriale. Quanto al discursive design, si basa sull’idea che il design sia un processo sociale che coinvolge designer, stakeholder e utenti nel processo di progettazione. Considera il design uno strumento non solo per creare prodotti o servizi, ma anche sistemi e strutture sociali.

Adattamento strategico ed equilibrio

Per gestire la trasformazione necessaria a creare un futuro desiderabile nelle organizzazioni serve adattamento strategico ed equilibrio nella progettazione del futuro. L’adattamento strategico garantisce che le azioni intraprese per modellare il futuro siano coerenti con la strategia e gli obiettivi generali dell’organizzazione. Equilibrio significa invece garantire che tali azioni siano equilibrate in termini di rischio, complessità e impatto. Nel valutare la progettazione del futuro, l’Osservatorio considera quattro dimensioni: plausibilità (il grado con cui le azioni intraprese per modellare il futuro sono realistiche e fattibili), novità (innovative), significatività (allineate a valori e obiettivi dell’organizzazione), desiderabilità (attraenti e convincenti per le parti interessate). Bisogna poi garantire che abbiano un impatto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

Il futuro non può essere predetto, ma deve essere immaginato

“I futuri a 5, 10 anni non possono essere predetti, ma devono essere immaginati e co-progettati da diversi stakeholder – spiega Claudio Dell’Era, Direttore dell’Osservatorio Design Thinking for Business -. Inoltre, per renderli possibili devono essere perseguiti attraverso una serie di azioni nell’oggi che influenzano il domani. Proprio per questo l’osservatorio quest’anno ha cercato di comprendere come tre approcci differenti influenzassero la percezione rispetto al desiderio, valore e probabilità di accadimento dei futuri immaginati e modellati, mostrando come un approccio di design possa facilitare tale processo”.

Quasi la metà degli italiani paga un mutuo o un prestito

Secondo l’ultima analisi di Mister Credit, la divisione del gruppo CRIF specializzata in soluzioni educative per i consumatori, il numero di cittadini maggiorenni con un mutuo o un prestito è aumentato del 6,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 47,4%. Nel 2022, la rata media mensile pro-capite è stata di 307 Euro, registrando un calo del 2,5% rispetto al 2021. Tuttavia, l’importo residuo dei finanziamenti in corso è aumentato del 3,1%, arrivando a 33.183 Euro, principalmente a causa dell’importanza dei mutui ipotecari nel portafoglio delle famiglie italiane.

I prestiti finalizzati sono il 51% del totale

I prestiti finalizzati, destinati all’acquisto di beni e servizi come auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, sono ancora la tipologia di finanziamento più diffusa, rappresentando il 51,1% del totale, con una rata media di 140 Euro (-6,4% rispetto al 2021). I prestiti personali sono al secondo posto, con una quota del 29% (+2%) e una rata media di 271 Euro (-0,7%). Infine, i mutui per l’acquisto di abitazioni rappresentano il 19,9% del totale (-4,5%) e una rata media di 786 Euro (+1,5%).

I rimborsi più elevati nel Nord Italia

La mappa del credito evidenzia che il Trentino-Alto Adige, la Lombardia e il Veneto sono le regioni in cui i cittadini rimborsano la rata media più elevata ogni mese, rispettivamente con 388, 356 e 343 euro,  principalmente a causa dell’elevata incidenza dei mutui. Al contrario, le regioni del Sud e le Isole  – soprattutto in Calabria, dove si attestano a 253 euro, in Sardegna (259 euro) e in Molise (261 euro)- hanno le rate mensili più basse, in virtù della modesta incidenza dei mutui.

I flussi di credito hanno avuto un rallentamento nell’ultimo anno

“Nel corso dell’ultimo anno, i flussi di credito erogato alle famiglie hanno mostrato un rallentamento, risentendo dell’impatto del contesto geopolitico e dell’inflazione. In particolare, la dinamica è stata comunque positiva per il credito al consumo e per i prestiti personali, mentre i mutui hanno risentito degli effetti dell’aumento dei tassi di interesse – commenta Beatrice Rubini, Direttrice della linea Mister Credit di CRIF. Nel complesso, la sostenibilità degli impegni finanziari da parte delle famiglie si è confermata elevata, ma per il prossimo futuro bisognerà valutare gli impatti derivanti dall’incertezza causata dal proseguimento del conflitto in Ucraina, nonché dalla crescita dei costi dell’energia, oltre che dei tassi di interesse. Tutti fattori che indubbiamente rappresentano un motivo di preoccupazione per gli italiani. E l’insieme di queste circostanze richiede attenzione, in prospettiva, sul tema della qualità del credito”.