Mini scosse al cervello per far ringiovanire la memoria

Con l’avanzare degli anni quasi tutte le persone sperimentano un declino delle capacità di memoria. Invecchiando la capacità di ricordare si altera, non è una novità. Ma bastano mini-scosse indolori localizzate su determinate aree del cervello e la memoria ringiovanisce. Sembra infatti che stimolare una porzione precisa del cervello con impulsi elettromagnetici aiuti a migliorare la memoria degli anziani, facendola tornare al livello di quella di persone più giovani. Almeno, è quanto emerge da uno studio della Northwestern University, pubblicato sulla rivista americana Neurology.

Recuperare la capacità di memoria negli anziani

Lo studio, condotto su 16 persone con età dai 64 agli 80 anni, e in alcuni casi con normali problemi di memoria legati all’età, mostra che con questo tipo di stimolazione cerebrale è possibile recuperare la capacità di memoria negli anziani.

Durante lo studio, “la memoria delle persone anziane migliorava al punto che non potevamo più distinguerla da quella dei soggetti più giovani”, spiega Joel Voss, professore associato alla Northwestern University e responsabile dello studio. Di fatto, aggiunge Voss, gli anziani “Sono migliorati sostanzialmente”.

La stimolazione magnetica transcranica “colpisce” l’ippocampo

Lo studio ha utilizzato la stimolazione magnetica transcranica per colpire l’ippocampo, la regione del cervello che si “atrofizza” quando le persone invecchiano, ed è responsabile del declino della memoria legato all’età. “Si tratta della parte del cervello che collega due cose non correlate fra loro in un ricordo, come ad esempio il posto in cui hai lasciato le chiavi o il nome del nuovo vicino di casa – continua Voss -. Gli anziani spesso si lamentano di avere problemi con questo tipo di ricordi”.

Il team ha localizzato l’ippocampo, che nelle persone anziane risulta più piccolo, di ogni partecipante con una risonanza magnetica funzionale. Per la stimolazione i ricercatori hanno poi localizzato anche un’area specifica del lobo parietale che comunica con l’ippocampo.

Le persone più anziane hanno raggiunto il livello degli adulti più giovani

Dopo avere condotto sui pazienti una serie di test di memoria i ricercatori hanno eseguito un trattamento di stimolazione magnetica mirato per cinque giorni consecutivi e per 20 minuti al giorno. E i risultati non si sono fatti attendere. Come hanno mostrato gli esami condotti in seguito, riporta Adnkronos, stimolare quest’area ha infatti migliorato la funzione delle regioni importanti per la memoria. Non solo, 24 ore dopo la stimolazione finale ai soggetti è stato sottoposto un nuovo test di memoria, che ha dimostrato come le persone più anziane coinvolte abbiano raggiunto il livello degli adulti più giovani.