Con il prolungarsi della pandemia i genitori italiani sono messi alla prova, e nei confronti dei figli oscillano fra sentirsi timorosi e mantenere un atteggiamento equilibrato nell’affrontare la difficile situazione. È quanto emerge dall’indagine La sfida dei Genitori Italiani, condotta da Bva-Doxa nel corso di due rilevazioni (febbraio e settembre 2020), che hanno consentito di misurare gli stati d’animo e gli atteggiamenti dei genitori italiani prima della pandemia da Covid-19 e nella fase successiva. Dall’indagine emergono 4 tipologie di genitori. Il polo positivo, rappresentato da Gli Sperimentatori e Gli Equilibrati, conta un 46%, e guarda al futuro con ottimismo, il polo negativo, composto da genitori pessimisti e poco soddisfatti, coinvolge il restante 54%, annoverando I Timorosi e Gli Scoraggiati.
La situazione sta mettendo alla prova anche i più organizzati e resilienti
In generale i genitori italiani con figli 0-14enni si descrivono principalmente come protettivi (47%), rassicuranti (36%) e pazienti (37%), ma tra loro, nella seconda rilevazione, cala la percentuale che si definisce allegra e aumenta quella degli ansiosi, soprattutto tra le mamme.
“I genitori sono chiamati a misurarsi costantemente, ogni giorno e contemporaneamente, con cambiamenti e sfide, personali ed educative, spesso difficili da conciliare – commenta Amedeo Giustini, AD di Prénatal Retail Group, che ha commissionato l’indagine -. La situazione che stiamo vivendo oggi sta mettendo alla prova anche i più organizzati e resilienti, ma impegno e coraggio rimangono valori nazionali solidi e diffusi”.
Trasferire ai figli il senso di responsabilità, ma anche la libertà di pensiero
Fra i due gruppi che mantengono un atteggiamento positivo gli Equilibrati sono il 28%, residenti soprattutto al Centro-Sud e nelle Isole, hanno dai 25 ai 35 anni e bambini dai 6-8 anni. Sono genitori moderati nei comportamenti e negli atteggiamenti, più degli altri vogliono trasferire ai figli l’importanza dell’impegno e il senso di responsabilità, ma anche il valore dell’essere se stessi e della libertà di pensiero. Si definiscono genitori protettivi e sono i più attenti all’ambiente e alla sostenibilità. Per loro il gioco è valore educativo, apprendimento e creatività.
La difficoltà di mantenere autorevolezza con i figli e la stabilità di coppia
Fra i gruppi che invece sono più pessimisti, i Timorosi sono il 33% e risiedono principalmente nel Nord Ovest. Hanno un’età più elevata, oltre i 46 anni, e figli dai 6-8 anni. Sono individui poco inclini ai progetti a lunga scadenza, chiusi verso il nuovo, ma senza ragioni oggettive. Da genitori avvertono in modo più sensibile degli altri la difficoltà di mantenere autorevolezza con i figli e la stabilità di coppia. Sono coloro che si definiscono i più protettivi, meno moderni, ma allo stesso tempo cercano di educare i figli all’autonomia. Amano dedicare tempo alla famiglia, tanto che tra gli insegnamenti che ritengono più importanti annoverano “godersi gli affetti e le persone care” e “avere rispetto per gli altri”.