Apple-Google, come funziona l’app che avvisa dell’esposizione al rischio contagio

È in via di definizione il sistema di tracciamento del contagio da Covid-19 messo a punto da Apple e Google. I due colossi tecnologici hanno pubblicato sulla piattaforma GitHub il codice sorgente del progetto per il tracciamento dei positivi al coronavirus, ed esempi delle schermate che appariranno sui dispositivi, sia nel caso si voglia comunicare la propria positività al virus sia si desideri essere avvisati dell’esposizione al contagio con una persona positiva.

In questo caso, l’esposizione dovrà essere di 5 minuti, e per entrambe le situazioni l’adesione dell’utente sarà volontaria. Il sistema sarà la base per lo sviluppo di un’app di diversi Paesi, compresa l’Italia, e dovrebbe essere completato a metà maggio. Da quella data in poi a cascata potranno essere pronte le app di tracciamento di tutti Paesi che hanno adottato il sistema.

I codici rimangono sullo smartphone dell’utente

Le comunicazioni avvengono attraverso un codice identificativo generato dal proprio dispositivo, che attraverso il bluetooth vengono scambiate in forma anonima con gli altri dispositivi che usano il sistema. I codici rimangono sullo smartphone dell’utente (il cosiddetto approccio decentralizzato che sta perseguendo anche l’Italia) e quindi sono sotto il suo controllo. Il sistema, precisano Apple e Google, non usa la localizzazione per gli utenti risultati positivi. L’identità quindi non è nota a nessun altro utente, neanche alle stesse società, riporta Ansa.

Le app possono utilizzare i dati solo per gli elementi di risposta al Covid-19
Il codice sorgente del sistema messo a punto da Apple e Google serve a poter individuare vulnerabilità, ma anche a consentire innesti di altri sviluppatori. Anche per quanto riguarda l’app italiana Immuni, la ministra dell’Innovazione Paola Pisano ha rassicurato che sarà open source. Le app, scrivono Apple e Google, devono raccogliere solo la quantità minima di dati necessari e possono utilizzare tali dati solo per gli elementi di risposta al Covid-19. Non sono consentiti altri usi dei dati degli utenti, inclusa la pubblicità mirata. Inoltre, alle app è vietato chiedere l’autorizzazione per accedere ai servizi di localizzazione, e l’uso degli strumenti dedicati agli sviluppatori (Api) sarà limitato a una sola app per Paese per evitare la frammentazione, si legge su la Repubblica.

Le società disabiliteranno il sistema su base regionale quando non sarà più richiesto

Nel caso un Paese abbia optato per un approccio regionale o statale le società sono pronte a sostenere tali autorità, e Google e Apple disabiliteranno il sistema su base regionale quando non sarà più richiesto.

L’Italia, nel Dl Bonafede, ha fissato che l’uso dell’app di tracciamento e i dati cesseranno il 31 dicembre 2020. Apple e Google fanno anche sapere che nel lungo termine stanno esplorando modalità per consentire alle autorità sanitarie pubbliche di inviare notifiche di esposizione al contagio in un primo momento anche senza l’app, sempre che l’utente abbia acconsentito all’uso del bluetooth.

In seguito, l’autorità sanitaria suggerirà all’utente di scaricare l’app per avere le informazioni su come comportarsi.