Mobilità post pandemia, si va più in bici e a piedi, meno in auto

La pandemia ha cambiato molte abitudini, e in fatto di mobilità urbana ha portato a una svolta in grado, forse, di contribuire realmente alla riduzione delle emissioni nocive. L’arrivo della pandemia ha influenzato fortemente il mondo degli spostamenti e della mobilità, sottolineando quanto l’inquinamento creato dai mezzi di trasporto sia un problema che non si può più ignorare, e generando comportamenti che si spera diventino regole di vita condivise da tutti gli italiani. A quanto risulta dall’inchiesta “Senti che aria”, promossa da Altroconsumo e finanziato da Regione Lombardia, con il contributo scientifico dell’Università Bocconi a oggi sono già in molti a scegliere di spostarsi più a piedi e in bici piuttosto che in auto, in moto e  scooter, o sui mezzi pubblici.

Quale mezzo di trasporto usare dopo il Covid?

La ricerca, che si concentra sulla città di Milano e la sua provincia, ha indagato l’esposizione dei pendolari alle diverse sostanze inquinanti del traffico, e l’impatto dell’inquinamento sulle abitudini di mobilità. E rivela l’emergere un nuovo approccio degli italiani nei confronti di inquinamento, mobilità sostenibile e abitudini di spostamento. A seguito dell’emergenza Covid-19 si registra infatti un cambiamento importante nella propensione degli italiani all’utilizzo dei mezzi di trasporto. Il 27% crede che utilizzerà di meno l’auto, il 25% userà meno moto, scooter e motorini, mentre il 34% dichiara che prenderà meno bus, tram e metro. Inoltre, il 37% si muoverà molto di più in bici, e il 47% prediligerà gli spostamenti a piedi.

Combinare più mezzi di trasporto può essere la soluzione

Scegliere di combinare più mezzi di trasporto può essere la soluzione per ridurre l’esposizione alle sostanze nocive, ma anche per ottenere un guadagno in termini di tempo. Infatti, secondo i risultati dell’indagine, il pendolare che affianca l’utilizzo di mezzi pubblici alla bicicletta riesce ad accorciare maggiormente i tempi di percorrenza rispetto a chi usa altre combinazioni di mobilità, riporta Adnkronos.

Diminuire la presenza di sostanze pericolose nell’aria

Dall’indagine emerge come i pendolari siano fortemente esposti a sostanze inquinanti nocive per loro e per l’ambiente. Nello specifico, chi si sposta in bici è particolarmente esposto al particolato e al NO2, ma meno al BC (Black Carbon), mentre gli automobilisti inalano più Benzene e NO2. Per quanto riguarda gli inquinanti veicolari, a Milano il 32% di chi ha risposto all’indagine usa l’auto 6-7 giorni su 7, mentre nell’Hinterland la stessa proporzione sale a più di 1 soggetto su 2, nonostante i tragitti casa lavoro siano inferiori ai 10 km nel 44% dei casi. Secondo l’analisi, poi, prima della pandemia ben il 71% dei rispondenti percepiva “spesso” la cattiva qualità dell’aria causata dal traffico in città, mentre in provincia era il 40%.