Mese: Novembre 2021

Milano, Monza Brianza e Lodi: positiva la congiuntura dell’industria nel terzo trimestre 2021

L’industria dell’area lombarda di Milano, Monza Brianza e Lodi può finalmente vedere “rosa”: grazie alle ottime performance del settore, sono stati non solo recuperati ma addirittura superati i livelli del pre lockdown. A decretarlo sono le ultime elaborazioni del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. In generale, dai emerge che crescono produzione, fatturato e ordini: la rilevazioni sono state fatte confrontando i dati del terzo trimestre del 2021 con l’analogo periodo del 2019, così da evitare i possibili effetti distorsivi imputabili alle chiusure. A livello congiunturale – rispetto al secondo trimestre 2021 – crescono l’area metropolitana milanese e brianzola, mentre si registra un calo per la provincia di Lodi. Permangono tra i segnali negativi le difficoltà di approvvigionamento sui mercati che riflettono – attraverso l’incremento dei prezzi – il disallineamento tra crescita della domanda e rigidità dell’offerta.

Bene Milano 

Per quanto riguarda la metropoli, nel terzo trimestre 2021 si registra un aumento congiunturale rispetto al secondo trimestre 2021 della produzione industriale e del fatturato milanese (+1,3% e +1% destagionalizzato), inferiori al dato lombardo (rispettivamente +2,5% e +1,9% destagionalizzato). Per gli ordini, la progressione congiunturale è invece molto più marcata per l’industria milanese rispetto alla manifattura regionale sia per il mercato interno (rispettivamente +5,3% e +3% destagionalizzato) che estero (+4,7% e+1,3% destagionalizzato). Passando all’analisi tendenziale, il terzo trimestre 2021 ha consentito all’area metropolitana milanese – con riferimento alla produzione – di superare il livello pre-pandemia del terzo trimestre 2019 (+6,6% in due anni). Se si considera la crescita netta del fatturato, sempre raffrontata al terzo trimestre 2019, l’aumento è del +10,5%. In relazione al portafoglio ordini, si registra un livello superiore a quello relativo al terzo trimestre 2019 (+16,6% in due anni), con performance migliore della manifattura lombarda (+13,3%). I mercati interni hanno ripreso la crescita in modo molto più incisivo (+17,9%) rispetto alla componente estera (+14,2%).

Monza e Brianza, prosegue la crescita congiunturale

Nel territorio di Monza e Brianza il terzo trimestre 2021 vede un un aumento consistente rispetto al secondo trimestre 2021 sia della produzione industriale (+1,8% destagionalizzato) sia del fatturato (+3% destagionalizzato) che delle commesse acquisite dai mercati interni (+2,4% destagionalizzato). La crescita tendenziale della capacità produttiva colloca i volumi prodotti a un livello superiore rispetto al terzo trimestre 2019 prepandemia (+5,6%) in linea con il dato lombardo (+6,2%). Nello stesso periodo, i dati della manifattura brianzola per fatturato (+11,2%) si allineano al dato lombardo (+12,3%). Sempre rispetto al terzo trimestre 2019, il portafoglio ordini del manifatturiero brianzolo evidenzia un incremento reale in linea con quanto registrato in Lombardia (rispettivamente +12,8% e +13,3%).

Migliorano le attese delle famiglie e la propensione alla spesa

Le attese delle famiglie sull’economia italiana stanno migliorando, così come la propensione alla spesa. Ma fra i nuclei meno abbienti permane una certa cautela. Per la Banca d’Italia “Il saldo tra attese di miglioramento e peggioramento della situazione economica e del lavoro è positivo per la prima volta da primavera 2020”, e le famiglie che prefigurano un peggioramento sono calate di oltre il 10%. A quanto rileva l’indagine sulla propensione alla spesa delle famiglie italiane di Bankitalia, “la propensione a spendere nei comparti più colpiti tra cui alberghi, bar e ristoranti”, è in ripresa, ma “nelle prospettive di spesa, soprattutto tra i meno abbienti,” vi è cautela.

In progressivo miglioramento i comportamenti di consumo

Dall’indagine, compiuta fra fine agosto e inizio settembre su 2000 nuclei familiari, emerge come circa un terzo delle famiglie affermi di essere riuscito ad accantonare qualche risparmio a partire dall’inizio della pandemia, e la quota è più ampia per i nuclei il cui capofamiglia è laureato. E la percentuale di famiglie che ritiene di riuscire a risparmiare nei prossimi dodici mesi è rimasta sostanzialmente stabile al 44%.
“I comportamenti di consumo restano condizionati dall’emergenza sanitaria, ma appaiono in progressivo miglioramento – si legge nel rapporto di Bankitalia -. Rispetto alla rilevazione di aprile la percentuale di famiglie che dichiarano di avere ridotto le spese per alberghi, bar e ristoranti nel confronto con il periodo pre-pandemia è diminuita di 15 punti percentuali, pur restando elevata al 71%”. Durante le fasi più acute della pandemia questa quota aveva toccato quasi il 90%.

Rimane invariata l’importanza attribuita alla paura del contagio 

Secondo Bankitalia, tra le motivazioni che hanno frenato la spesa “è rimasta invariata l’importanza attribuita alla paura del contagio, ed è sensibilmente diminuita quella associata alle misure di contenimento, in connessione con il venire meno delle restrizioni a partire dalla primavera. Permane tuttavia una certa cautela nelle attese di spesa a tre mesi, in particolare tra le famiglie con maggiori difficoltà economiche e tra quelle che nel mese precedente l’intervista hanno percepito un reddito più basso rispetto a prima della pandemia”.

In crescita i prezzi delle abitazioni

Inoltre, riporta Ansa, da quanto emerge dal sondaggio congiunturale della Banca d’Italia condotta presso gli agenti immobiliari dal 27 settembre al 22 ottobre 2021, si rafforzano “i segnali di pressioni al rialzo sui prezzi di vendita” delle abitazioni, e “per la prima volta dall’inizio della rilevazione nel 2009, la quota di operatori che ravvisa un aumento delle quotazioni nel terzo trimestre rispetto al precedente è superiore, seppur lievemente, a quella di chi ne indica un calo”. Inoltre, sono divenute prevalenti anche le attese di crescita delle quotazioni nel trimestre in corso rispetto alle aspettative di un calo dei listini.

Multicanalità, l’88% degli italiani nel 2021 sceglie il digitale

Secondo la ricerca del’Osservatorio Multicanalità, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da NielsenIQ, nel 2021 gli utenti che usano i servizi di e-commerce, o per i quali il digitale ha un ruolo nel proprio percorso di acquisto, sono 46,1 milioni, pari all’88% della popolazione italiana con più di 14 anni. A crescere sono sia gli utenti più evoluti (+17,9%), coloro che utilizzano la rete ovunque, hanno maggiore familiarità con social media e pagamenti digitali, e sono anche i più attenti ai consigli degli influencer (+24,6%), sia i Digital Engaged, (+13,6%), ovvero gli utenti molto disinvolti nell’uso dei canali online, soprattutto da smartphone, ma più legati al negozio fisico.

Sempre più online, dalla scoperta del brand alla fase di ‘conversione’

I canali digitali sono sempre più presenti in tutte le fasi del percorso di acquisto del consumatore, dalla scoperta del brand alla fase di ‘conversione’. Nell’ultimo anno il 69% degli utenti Internet è venuto a conoscenza di nuovi brand online, e il 76% ha usato la rete per confrontare marche di prodotti o servizi che vorrebbe acquistare.  Oltre a una presenza sui canali digitali costante e coerente con i valori della marca, per i brand diventa sempre più importante l’attenzione alle tematiche etiche e sociali per attrarre i consumatori: il 73% della popolazione sopra i 14 anni valuta positivamente i marchi che prendono posizione su questi temi e il 57% li premia nelle proprie scelte di acquisto.

Il comportamento multicanale varia in base ai settori merceologici

Il comportamento multicanale dei consumatori varia in base alla categoria merceologica. Il primo settore per utenti digitali è quello dei Viaggi, con il 71% dei consumatori che si informa prevalentemente in rete sui prodotti e il 43% che acquista esclusivamente online, seguito da Elettronica/Informatica (70% e 14%), Assicurazioni (46% e 23%), Abbigliamento (34% e 4%), Beauty (35% e 3%).  Il settore Farmaci e Integratori è tra i meno interessati dalla ricerca di informazioni e acquisti in rete: solo il 29% dei consumatori si informa prevalentemente online sui prodotti e solo il 3% acquista esclusivamente online. Nel Largo Consumo, poi, se il 29% dei consumatori ricerca informazioni prevalentemente online sui prodotti soltanto il 2% compra esclusivamente in rete.

Le motivazioni che spingono a fare acquisti sul web

La principale motivazione che spinge gli Internet User del settore Viaggi ad acquistare un viaggio in rete è l’ampia possibilità di confronto, poi la facoltà di comprare H24 e il prezzo competitivo. Per gli acquirenti online di Elettronica/Informatica la prima ragione d’acquisto è la possibilità di confrontare i prodotti, mentre per le Assicurazioni è il prezzo spesso più favorevole. Per l’Abbigliamento la motivazione principale è invece la possibilità di comprare H24, e per il Beauty la comodità della consegna a domicilio, la medesima degli utenti che scelgono di acquistare online beni di Largo Consumo.