Mese: Luglio 2018

Pubblica Amministrazione, in 5 anni migliorati i servizi ai cittadini e alle imprese

Sebbene restino le “solite” differenze tra le varie zone geografiche d’Italia, la qualità dei servizi della Pubblica Amministrazione negli ultimi cinque anni è generalmente migliorata. Lo segnala la ‘Relazione annuale sulla qualità dei servizi offerti dalle Pa centrali e locali a imprese e cittadini’ del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e relativa all’anno 2017. Si tratta di un report che, dal 2010, esamina le performance delle politiche pubbliche nei servizi ai cittadini e alle imprese.

Report alla sesta edizione

Prevista dall’articolo 9 della legge numero 15 del 2009, la Relazione annuale sulla qualità dei servizi pubblici è giunta alla sesta edizione. Come riporta Adnkronos, è approvata dalla Commissione istruttoria unica, dall’ufficio di presidenza e dall’assemblea del Consiglio nazionale. L’analisi prende in considerazione i principali report di valutazione delle politiche pubbliche dell’Ocse, della Banca mondiale e, per ciò che riguarda l’Italia, della Banca d’Italia e dell’Istat. La sesta Relazione è stata impostata dal Consiglio in un’ottica di collaborazione interistituzionale con oltre 30 enti, organi e amministrazioni, coinvolgendoli in un esercizio pluriennale di monitoraggio sui parametri di efficienza, efficacia, economicità e misurazione del risultato.

Le performance della Pa italiana

“Negli ultimi anni la Pa italiana si è mossa in un contesto in cui, inevitabilmente, hanno continuato a prevalere le ragioni del risanamento finanziario (riduzione del disavanzo pubblico, stabilizzazione e poi calo del debito pubblico, entrambi gli aggregati standardizzati rispetto al Pil). La dimensione dell’intervento pubblico, in termini sia di valori di spesa primaria sia di occupati, è andata riducendosi in modo visibile. Una maggiore attenzione all’efficienza dei processi amministrativi in un’ottica di ‘spending review’ può attenuare, ma non eliminare la tendenza alla riduzione dei servizi” riporta la nota. Che aggiunge ancora: “L’introduzione di una disciplina più cogente dei sistemi di misurazione e di valutazione della performance organizzativa e individuale, collegati strettamente ai risultati raggiunti e accompagnati da misure sanzionatorie più rigide, ha obbligato le Pa centrali e locali a ripensarsi e ripensare il rapporto con gli stakeholder”.

Obiettivo trasparenza

Un aspetto particolarmente importante nel rapporto tra Pa, cittadini e imprese è rivestito dalla trasparenza, con particolare riferimento alle azioni di prevenzione e contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione. “La costruzione e l’aggiornamento costante della sezione ‘Amministrazione trasparente’ sui siti della Pa si presentano particolarmente impegnative per le amministrazioni, con risultati ancora insoddisfacenti al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dalla norma in una logica di apertura e di innovazione e non possono pertanto restare confinate nella diffusa prassi del mero adempimento” conclude la nota.

Gli adolescenti abbandonano Facebook e migrano su YouTube

Facebook perde terreno fra gli adolescenti, e oggi ne raggiunge “solo” il 51%. La vetta dei social più amati è conquistata a sorpresa da YouTube, la piattaforma di musica in streaming, che domina i social preferiti dai giovanissimi con il suo 82% di mercato under-17.

Ma perché i più giovani riscoprono YouTube? Forse perché la piattaforma targata Google offre possibilità di utilizzo più trasversali rispetto al social di Zuckerberg, preferito di gran lunga dalle fasce di età ben più mature. Ed è diventata il punto di riferimento sul web nella ricerca di un film o per l’ascolto di musica. Ma soprattutto per la condivisione di video.

Instagram sale sul secondo gradino del podio fra i teenager

Da gregario di Facebook, però, che ne è anche proprietario, anche Instagram ha da tempo fatto uno scatto avanti, diventando uno dei social network più utilizzati dai teenager. Secondo una ricerca del Pew Research Center, la piattaforma specializzata nella condivisione di foto è utilizzata dal 72% dei giovani nella fascia compresa tra i 13 e i 17 anni. E per catturare un numero più alto di giovanissimi nel futuro di Instagram potrebbero comparire anche video della lunghezza di un’ora.

Instagram allungherà fino a un’ora i video per i suoi utenti?

A rivelare lo “scoop” è il Wall Street Journal, al quale una fonte anonima avrebbe riferito che il social network ha intenzione di implementare la possibilità di offrire contenuti ben più lunghi del canonico minuto, ampliando così l’esperienza utente sulla piattaforma, riferisce una notizia Agi.

Potrebbe quindi essere proprio in questi dati, ovvero nel fatto che anche Instagram sia stata superata da YouTube nel gradimento dei giovanissimi, la ragione per la quale la piattaforma  avrebbe deciso di allungare considerevolmente i video per i suoi utenti, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi. In questo modo infatti la piattaforma offrirebbe ulteriori e innumerevoli possibilità di trovare nuovi linguaggi comunicativi, o semplicemente per riesumare i vecchi, come ad esempio quello dei vlogger.

Snapchat resta indietro, ma è il più frequentato su base quotidiana

Nella classifica rimane indietro Snapchat, da cui Instagram ha preso in prestito diverse funzioni, e di cui è sempre stata il competitor principale. Oggi Snapchat è utilizzata dal 69% dei giovani negli Stati Uniti, quindi segnerebbe solo tre punti in meno di Instagram.

Ma secondo quanto riportato da The Verge, il sito di informazione tecnologica, sono 300 milioni gli utenti che ogni giorno guardano le stories di Instagram. Più degli utenti attivi totali di Snapchat.